sabato 26 dicembre 2020

Giochi per grandi e piccini

La creatività è una forma di espressione naturale. Troppo spesso il flusso creativo è frenato da educazioni rigide, insegnamenti scolastici basati esclusivamente sull'apprendimento passivo, regole sociali, ed attività programmate, solo per fare qualche esempio.
La creatività repressa è una parte dell’io che viene negata, per questo è importante liberarla ed incentivarla. I momenti di noia sono fondamentali per far sì che il processo abbia inizio. Fate in modo che i vostri bambini non impegnino continuamente la loro mente tra compiti, videogiochi e televisione. Stessa cosa, naturalmente, vale anche e soprattutto per gli adulti. È importante imparare di nuovo ad assaporare la noia e la voglia di fare che nasce da essa. Lo stato di noia va esplorato a fondo per arrivare a sentire la necessità di scoprire che cosa c'è oltre quel confine. Si può sperimentare la pittura o la scultura, se si hanno già delle basi nella formazione artistica, oppure è possibile giocare.
In un luogo qualsiasi che sia però tranquillo, senza distrazioni esterne, si può restare qualche minuto in silenzio e rilassarsi, sciogliere i muscoli, chiudere gli occhi, volendo. Fatto questo, guardando in giro ci si potrà facilmente accorgere che si può utilizzare qualsiasi oggetto e di trasformarlo in espressione creativa. Un vecchio cuscino, un vassoio, una lastra di compensato dimenticata nel garage, un vaso rotto. Ogni cosa può essere il vostro supporto. A questo punto servono i colori. Se non ne avete potreste utilizzare mattoncini, Gessetti, bacche, fiori pestati, caffè, vino, infusi, piccoli oggetti come bottoni, nastri, spago da cucina o fogli di riviste. Come strumenti ci si può servire dello spazzolino da denti, di frammenti di stoffa, fili di lana, nastro adesivo, oppure semplicemente  le dita delle  mani.
A questo punto basta fare spazio alla creatività e usare tutto quello che c’è a disposizione. 

All’inizio può sembrare troppo difficile o troppo stupido. Bisogna mettere da parte l’autocritica e smettere di giudicare quello che stiamo facendo. Questa è la parte più complicata per gli adulti, abituati ad etichettare continuamente qualsiasi propria azione o atteggiamento. Si deve lasciare che siano le mani a muoversi, loro sanno già cosa fare. Saranno le mani a trovare la strada: cercheranno il modo per parlare e lo faranno in piena autonomia. Hanno la memoria di antichi giochi fatti quando non esisteva altro modo per comunicare se non attraverso loro. 


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