Il nostro più grande nemico è l'aspettativa. Crescendo abbiamo imparato a lavorare bene, a cucinare bene, a pulire bene. Tutti, persino noi stessi, ci aspettiamo di essere sempre all'altezza. Per questo spesso si ha paura ad uscire dalla nostra "comfort zone". Troviamo mille scuse per non provare quella nuova disciplina sportiva, evitiamo il corso di cucina anche se ci piacerebbe, non abbiamo mai tempo per sperimentare quelle nuove ricette viste su internet, non iniziamo mai a scrivere quel libro che avevamo in mente, non proviamo il nuovo taglio di capelli perché "Se poi non mi sta bene?".
Abbiamo una paura tremenda del fallimento, e questo è un freno che ci impedisce di crescere e di migliorarci.
L'Arte-terapia può venirci incontro per superare questo blocco. Ma che cos'ha di diverso per cui non dovremmo temerla come gli esempi che ho appena fatto? Semplice: l'Arte-terapia funziona perché non ha nessuna pretesa. Non è un corso di disegno, nessuno indica come svolgere un lavoro, e neppure ne giudica la riuscita. Provare non costa niente. E' sufficiente un vecchio giornale o dei grossi fogli di carta da pacchi e 8 pennarelli colorati (o per i più attrezzati pennello e colori acrilici). Con un orologio davanti iniziate a disegnare linee e forme su uno dei fogli seguendo una sola regola: non disegnare niente che esista realmente. Va bene ispirarsi a forme conosciute ma queste non dovranno essere rappresentate. Si riempie la superficie della carta per due minuti, poi si gira e si ricomincia daccapo. Non esiste un modo giusto o sbagliato per procedere, va solo fatto senza pensarci su. Tutto sarà meravigliosamente casuale. Si va avanti per venti minuti cambiando il foglio ogni volta che le due facce sono riempite, ma non prima dei due minuti per faccia.
The Key, 1946 Jackson Pollock |
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